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Nella vita posso ben dire di essere stato formato da due elementi essenziali: uno più elevato, la donna, e l’altro più basso, l’idea.
indocile alla tua assenza
e pietra irrimediabile fra le mille voci del giorno
ti ornavo il letto con la pelle di una follia integerrima
– eri nella forza del nido a schiudere l’evento –
una sola smorfia del cielo
e cominciammo a venire nella polpa stessa del bianco
La verità sta diventando inorganica, è frutto di relazioni improntate tendenzialmente al controllo e alla gestione autoritaria dei viventi, e le parole attestano questa visione inerziale, questa rappresentazione macchinica della realtà (o di ciò che ne rimane) da parte di un sistema impostato sulla convertibilità indiscriminata dei contenuti e delle forme.
quanti baci insperati tra il
rasoio della fiducia e la primavera
come a credere che la ragione abbia ancora un senso
a scacciar le nuvole che vivono tra le parole
Il problema non è la guerra. Il problema è la mancanza di discernimento in guerra: l’aver barattato il nemico (e l’orgoglio di averne uno, di dirne uno) con la blanda e tragicomica figura di un avversario spettacolare da cambiare ogni giorno allo stregua di un paio di calzini. – In un mondo dove non ci sono più amici o nemici sui quali giurare, ogni parola converte tutte le altre.
[Testo redatto nel pomeriggio del 5 ottobre 2011 e confluito nell’ebook gratuito Non me ne frega un cazzo della letteratura. Opere di Marie Čermínová, meglio nota come Toyen (1902 – 1980), pittrice ed illustratrice ceca, membro del movimento surrealista storico.]
… trovata!
Riesci sempre a prendere posizioni non ovvie, di non facile discernimento.
Le parole ingoiano nuvole. il cielo si nutre della violenza “ralentie” delle sensazioni. le stelle sono morsi congelati nel momento che precede appena la stretta.
puoi togliermi la tua pelle ma non il calore che essa ha generato: un’entropia rossa. Eros e thanatos si risolvono in una pioggia di petali che non muore.