Una delle poesie più “politiche” del Novecento.
Con tutti gli eventuali limiti del caso.
Ma anche con tutte le possibili aperture sovrane.
I
Esploratore come sei in ritardo
L’albero ha castigato le sue foglie una per una
La terra dal labbro leporino ha bevuto il sorriso devoto
Ti sentivo in penombra guadagnare l’incrocio
Dove si sbriciola sull’indifferenza dei cani
La pura immagine sperimentale del crimine in via di fossilizzazione
Chi porge al benevolo i rumori dell’ostile
E all’impulsivo il destino dell’ammutinato?
L’inumano non si è convertito servile
Al banco delle parole stregate
Indiscernibile si aggira sulle tracce delle pozzanghere
E governa secondo il suo sangue
Guardiano della sua ragione del suo amore del suo bottino del suo oblio della sua rivolta delle sue certezze
Ossatura di stelle
Sono così preda della loro morte
Che non possono da vivi pur significandola
Rinunciare a soverchiarla
II
Hai urgenza di scrivere
Come se tu fossi in ritardo sulla vita
Se così è da’ seguito alle tue fonti
Affréttati
Affréttati a trasmettere
La tua parte di meraviglioso di ribellione di benevolenza
In effetti sei in ritardo sulla vita
La vita inesprimibile
La sola in fin dei conti alla quale accetti di unirti
Quella che ti è rifiutata ogni giorno dagli esseri e dalle cose
Di cui ottieni a stento qui e là qualche scarno frammento
Al termine di combattimenti senza pietà
Fuor di essa tutto è sottomessa agonia gretta fine
Se incontri la morte durante le tue fatiche
Accoglila come la nuca sudata trova dolce il fazzoletto asciutto
Piegandoti
Se vuoi ridere
Offri la tua sottomissione
Mai le tue armi
Sei stato creato per momenti poco comuni
Muta te stesso sparisci senza rimpianto
Con soave rigore
La liquidazione del mondo prosegue quartiere dopo quartiere
Senza interruzione
Senza smarrimento
Fa’ sciamare la polvere
Nessuno svelerà la vostra unione
Commune présence, pubblicata originariamente in: Moulin premier, 1935-1936, Éditions José Corti. Traduz. di Carmine Mangone.
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grazie ho condiviso su fb
Grazie di cuore, Maria Grazia.