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Al centro esatto dello stupore, Il cappotto di Stirner, Jo Pacini, la main millénaire, Max Stirner
Sul terzo numero della rivista francese le main millénaire sono apparsi alcuni miei testi aforistici del 2006-2007, pubblicati originariamente in Al centro esatto dello stupore e tradotti dal poeta Jo Pacini.
Al di là di alcuni refusi imbarazzanti – “Stirner” diventa ad es. “Stiner” -, la traduzione di Jo si attiene abbastanza fedelmente all’originale e riesce a rendere con destrezza alcuni blandi giochi linguistici.
Qui vi propongo, in versione bilingue, sia il testo che s’intitola Il cappotto di Stirner, sia il suo ironico “remix”.
Il cappotto di Stirner
Ho vergogna solo del male che non sono riuscito ad infliggere ai miei nemici – il solo male a non trovare ancora giustizia nel mio mondo.
L’idea egoista del male perpetrato: no, credo proprio che voi non possiate capire.
All’opposto, l’idea altruista e insopportabile di una presunta caduta, di una imperfezione originaria dell’uomo. La gioia di scoprirsi tutti imperfetti, quale orrore! Quale democratico diletto!
Come, io non sono divino?
Trovarsi faccia a faccia con il confine situato fra la propria gloria e la vostra immondizia.
Spazio per il quale non avrete alcun lasciapassare, mai, se non agirete con la cecità del fulmine o con la spietata intelligenza della lupa che allatta.
Il cappotto di Stirner (remix)
Ho vergogna solo del bene che sono riuscito ad infliggere ai miei nemici – il solo bene a non avere ancora giustizia nel mio cuore.
L’idea altruista del bene perpetrato: no, credo proprio che voi non possiate capire.
All’opposto, l’idea egoista e mirabile di una resa dei conti, di una guerra senza quartiere contro la banale umanità: la gioia di scoprirvi tutti imperfetti, quale delizia! Quale anarchico diletto!
Come, io non sono umano?
Trovarsi d’improvviso sul confine tra la mia immondizia e la vostra presunta gloria.
Soglia sulla quale non avrò alcun indugio, mai, se saprò agire con la poesia del fulmine o con la cecità di un’intelligenza braccata.
* * *
Le manteau de Stirner
J’ai seulement honte pour le mal que je n’ai pas réussi à faire subir à mes ennemis – seul mal à ne pas trouver encore justice dans mon monde.
L’idée égoïste du mal perpétré : non, je crois vraiment que vous ne pouvez pas comprendre.
A l’opposé, l’idée altruiste et insupportable d’une supposée chute, d’une imperfection originelle de l’homme. La joie de se découvrir tous imparfaits, quelle horreur ! Quelle démocratique délectation.
Comment, je ne suis pas divin ?
Se trouver sur le fil face à face entre sa propre gloire et votre laideur.
Espace pour lequel vous n’obtiendrez aucun laisser passer, sinon vous agiriez avec l’aveuglement de l’éclair ou avec l’impitoyable intelligence de la louve qui allaite.
Le manteau de Stirner (remix)
J’ai honte seulement pour le bien que je n’ai pas réussi à offrir à mes ennemis – seul bien à ne pas avoir encore justice dans mon cœur. L’idée altruiste du bien perpétré : non, je crois vraiment que vous ne pouvez pas comprendre.
A l’opposé, l’idée égoïste et admirable d’un compte rendu, d’une guerre sans quartier contre la banalité de l’humanité : la joie de nous y découvrir tous imparfaits, quel délice ! Quelle anarchique délectation !
Comment, ne suis-je pas un humain ?
Se trouver tout à coup sur le fil entre ma laideur et votre gloire présumée.
Seuil sur lequel je n’aurai aucun retard, jamais, si je sais agir avec la poésie de l’éclair ou avec l’instinct de l’intelligence animale.