Tag
*
Le mie parole sono spigoli,
carezze,
fili d’erba che sorridono alla falce.
Scegli tu
a quale fine del mondo appartenere.
Vi è sempre uno spazio che si chiama evenienza
alla foce dell’orgoglio.
*
Un limite mi possiede
e mi fa parlare.
Questo limite è il fumo che non riesco a dissipare,
il gatto che non posso accarezzare.
Dentro questo limite,
gli specchi si moltiplicano e
diventa tutto più difficile.
Ma come potrei capire il mondo se
smettessi di pensarmi nel suo movimento?
Dove potrei interrompere la moltiplicazione delle stanze?
Come faccio ad ammettere l’Altro
senza insidiarne il corpo, il territorio, l’idea?
Fermo di fronte al muro,
simpatizzo con l’oltraggio.
Non saperlo dire,
significa solo che il varco va cercato tra le pietre,
non tra le parole.
*
Il sesso dell’erba,
l’odore dei pensieri,
la civetteria delle susine mature.
Lascio un accenno di linfa
e qualche radice ingenua
ai potatori che verranno.
Testi scritti il 23-24 agosto. Fotografia: Nina Leen.
L’ha ribloggato su CIANURO EMOTIVO INCHIOSTRO D'ANIMA SINISTRAe ha commentato:
❤
Masturbandomi SusinaPuttana…
Per una succosa poesia carnale… ❤
Ah…sempre più il tuo sperma poetico è verde foglia, è grigio sasso, è rosa alba, è calore di terra. Della tua terra: ostica ai molti, Madre se ne sarai FIglio.
E tu sei.
Non potrebbe essere altrimenti. In ciò che scrivo – e in come “poetizzo” – entra a viva forza il mondo che mi circonda: la natura, l’erba, le orme degli animali, le pietre della mia vecchia casa. Era quasi ineluttabile che ciò accadesse sempre più. Dovevo solo trovare un modo per abituarvi le mie parole, per sganciarle da certe consuetudini mentali e formali.
Stai erotizzando le …susine, che possono contenere per forma e forse sostanza le ca@@ate che penso in questo momento, io incapace di altro. C’è chi lo fa con l’idea, grande, della Morte, della propria, pero’ non confondendosi, non mischiandosi con essa, non diventando corteccia, né goccia, né polvere su quel sasso.
Nota curiosa: qui è molto diffusa una varietà di susina che si chiama “coscia di monaca”. Il nome è già tutto un programma, mi pare.
Io ebbi una “goccia d’oro’, una volta…😜