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Testo tratto dalla raccolta di poesie Τρία Κλικ Αριστερά [Tre clic a sinistra], 1978. Venne musicato da Kyriakos Sfetsas per Στο Δρόμο (Sulla strada), disco prog con spoken words della Gogou pubblicato nel 1981.

Fotografia: Chiara SestiliPapilionoidea, 2018 [v. biografia in appendice al post].

 

 

Verrà un tempo in cui le cose cambieranno.
Ricordatelo, Maria.
Ricorda, Maria,
di quando correvamo, nelle pause del gioco, impugnando il testimone
– non guardarmi – non piangere. Sei tu la speranza,
ascolta, verrà un tempo
in cui saranno i figli a scegliere i genitori
non verranno fuori a caso
non ci saranno porte chiuse
con persone curve là fuori
e il lavoro saremo noi a sceglierlo
non saremo come cavalli cui si guarda in bocca.
Le persone – pensaci! – parleranno coi colori,
con le note.
Abbi solo cura di conservare
in una grande bottiglia d’acqua
parole e concetti come
disagiati – oppressione – solitudine – prezzo – profitto – umiliazione
serviranno per la lezione di storia.
Non voglio mentirti, Maria, sono
tempi difficili.
E ce ne saranno altri.
Non so – non aspettarti troppo da me –
questo ho vissuto, questo ho imparato, questo io dico
e di tutto ciò che ho letto una cosa conservo con cura:
“L’importante è restare umani”
Cambieremo la vita!
Maria, nonostante tutto.

 

[ Traduzione dal greco: Carmine Mangone ]

Chiara Sestili non ama definirsi fotografa (il mondo è già pieno di fotografi). Nel realizzare immagini, segue un metodo del tutto personale riducendo la totalità del soggetto al dettaglio. L’esito è una metrica scarna, prevalentemente in bianco e nero, fatta di linee, contrasti, riflettanza, scabrosità e porosità delle superfici, senza troppo riguardo per la realtà oggettiva o il contesto e con rare intrusioni umane. Legata da sempre all’estetica post-punk, collabora con designer di moda avant-garde e adora l’architettura brutalista, il costruttivismo e il suprematismo sovietici. Ricercatrice indipendente di medievistica, studia la gastronomia e l’abbigliamento storici (cucina peraltro benissimo…). Omaggio gradito: un mazzo di tondini, possibilmente incrostato di cemento.

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