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Oggi pomeriggio, per circa un’ora, una coppia di poiane ha volteggiato sontuosamente sopra la mia casa. E ho pensato: lascerò il mondo in buone ali.

L’uomo civilizzato è solo un animale degenere. Invaso dai numeri, pervertito dal valore, accetta di essere un morente tutti i giorni anziché affrontare la propria mortalità a viso aperto e senza stupidi infingimenti.
Per millenni ha creduto di essere il padrone del bacino comune a tutti i viventi; si è sentito “predestinato” a governare il cosmo, a detenere la padronanza degli spazi. E invece… Ora annaspa ridicolmente, ha paura, sputa tutta il suo livore attraverso le rappresentazioni che si è dato per occultare le proprie mancanze.
Poco male. Come se niente fosse, tornano le rondini, le volpi in amore urlano e il picchio verde cerca un albero condiscendente per sottrargli spazio e fare nido.

Alla fine, ognuno avrà avuto la morte da cui viene stregato. L’umanità non è (e mai sarà) una priorità del cosmo.

*

Le carezze che non ti ho dato
sono nell’aria pura del disincanto,
tra le mani di chi mai si farà fregare dal
rimpianto.
Arriveranno col primo sole,
– ardite, inclementi –,

dopo questa mediocre apocalisse
che spaventa i servi
e ritempra le sementi.

Laureana Cilento, 12-15 marzo MMXX. Opera visuale: Oleg Kulik.