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cortecce, cuccioli dell'intemperanza, Frida Castelli, poesie per la potatura, quest’arrapamento per l’eternità, sorrisi
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Mi sorprendo ad accudire tutti i
cuccioli dell’intemperanza.
Casa
è dove il nostro sorriso non
tollera più padroni.
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Questa vita è troppo comoda per la mente.
Perdo entusiasmi da
tutti i pensieri.
Devo tornare ai coltelli,
alle cortecce,
all’amicizia boreale delle pietre d’inciampo.
Non sanguino più al
cospetto dell’idea,
dell’amore.
Unica mia soluzione:
avere la poesia dalla parte del manico.
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La morte che non ti farei,
il pensiero a perdifiato che ti donerei,
il corpo mio
pieno di corpi tuoi senza fine.
– Che farebbe lei, mio caro signore,
se fosse stregato da una galassia dagli occhi verdi?
Farei ciò che faccio:
accarezzare cortecce e
contare stelle fino a perdere ogni
parola, ogni speranza.
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Unire i fuochi orfani e
negare la parsimonia.
Preparare un nido per i cuccioli della gioia
ed accarezzare ogni eternità che porti il tuo nome.
Laureana Cilento, 28 gennaio – 25 febbraio 2021. Illustrazioni: Frida Castelli.
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No che l’apas chin megus
No mi tanches sa paraula chi mi mantenet arraighinada a su chi apo sempre chelfidu.
Gosos pro pudare
Gosos pro che iscanire s’assolutu e ninnare un amore antigu.
Chin amore,
Angela
Non se la prendano i tuoi occhi verdi per
il cardo che urla contro la piattezza dell’erba.
La poesia torna ogni anno con la fioritura del
nespolo e ride sguaiatamente contro
l’inerzia degli dèi.
Noi, intanto, facciamo l’amore anche in
contumacia.