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divenire, in piena poesia, L'impossibile mio prossimo, La conquista della gioia, la gioia intransigente, Vaffanculo morte!, Wave bye-bye to the poet
Meglio essere ottimisti e creare insieme agli altri i presupposti per avere ragione, anziché ostinarsi in un pessimismo che veda il torto in ogni cosa.
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Vinciamo tutto perché niente rimane, neanche noi. Per questo, ogni posterità è sempre una forma di oltraggio, di assedio, quantunque si cerchi col ricordo di creare caparbiamente (e talvolta con affetto) delle attenuanti al divenire di tutte le cose; attenuanti che ci permettono di vincere la vita, ma non certo la morte che va consegnandoci senza requie alla trasformazione.
Affannarsi a rincorrere la necessità è il paradosso della nostra materia, lo zavorramento che ci condanna ad essere spettatori della nostra stessa presenza. Ecco perché, dalla litania degli umori, emerge continuamente un ruscellamento di tenerezze e fragori contro la dittatura dell’eterno. Un movimento spensierato, che uccide l’attesa col sorriso sulle labbra affermando inflessibile l’esultanza di tutte le stelle e di tutti i vettori effimeri del senso.
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Io sono l’avvenire del buco nero che agisce nel mio sangue, proprio qui, proprio ora.
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Non ci sono infinite soluzioni in un amore senza limiti, ma solo alluvioni temporanee del destino. Alluvioni temporanee e bellissime, che lavano la nostra mortalità e la restituiscono alle migliori invenzioni della materia.
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Ho sepolto una giovane volpe nel
giardino delle lacrime e
il giorno si colora di vicinanze.
Accanto alle pietre ancora tepide,
resiste un’idea di casa che
mi libera da ogni rovina.
La gioia non cade nelle contraddizioni della
materia, ma appartiene unicamente al sapere che
respira il tentativo tenendo ferme le cifre del
nostro abbraccio.
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Perdere alquante parole e farne oggetto di vento. Ammissione d’un passo malfermo, d’una vaghezza. L’affetto è la costruzione ancora impensata d’un possibile. Non tutti gli amori portano alla vita.
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Wave bye-bye to the poet.
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Laureana Cilento, 24 settembre – 24 ottobre 2021. Opere di Kamil Vojnar.