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Nella-Tarantino02

Abbracciando un’entità
esteriore, la mia presenza
fuoriesce dai limiti con cui
s’identificava, in cui era
coinvolta, e reagisce contro
di essi finché non le appare
la determinazione essenziale
dell’affetto.
L’attività del Tutto non
ostacola la carne dell’attimo.
La tua pelle
rimane la soglia del
mio cuore meno mortale.

Non ho mai succhiato il latte della vita, neanche da mia madre, che già ne aveva poco pure per sé. Ho dovuto quindi intagliare la corteccia del mio stesso essere e farne sprizzare il succo decisivo per affermare la mia volontà, la mia poesia. Il resto è stato un lento scivolare lungo una bellezza gioiosamente traviata e che ho finito per impiegare come uno strumento di richiamo, una sorta di piumaggio iridescente del pensiero.

Quando tu crei per me uno spazio dentro i tuoi giorni, sento che anche le pietre vivono, pulsano e mi parlano: non vi è alcuna separazione fra le cose dei nostri mondi, né tanto meno si pone un obbligo o una cautela fra le nostre rispettive premure. La materia canta, il vento ride, il cielo offre al corruccio del rapace un’evidenza piena d’ali.
In qualche modo, è come se io fossi già stato in quel tuo spazio – all’epoca d’un mondo anteriore, chissà – e credo anche che tornerò a starci, insieme a un’altra te stessa, non appena i nostri respiri avranno esaurito la prima materia e diverranno una nuova, ampia e comune trama di energie.

La tenerezza non distrugge la morte, non distrugge nulla. È uno spodestamento della vita tetra, una gioia del tatto, un ordine effimero dei nervi. Ordine, e non ordinamento, col quale ci rendiamo indifferenti alla necessità d’affermare l’Io o i perimetri sociali della disponibilità.
Senza essere neutrale, la tenerezza è il neutro. Sospensione dello scetticismo, sospensione dello stesso linguaggio che tenta di dirla, essa è la fiducia che non chiede controprove o contropartite: affidamento all’altro del proprio possibile; interruzione morbida del tempo; elusione affettuosa (e sempre fuggevole) del conflitto che mette a nudo l’inorganicità del pensiero e del potere.

[ I versi iniziali sono stati scritti il 3 gennaio 2022. Il resto risale ai due anni precedenti. Le fotografie sono di Nella Tarantino. ]

Nella-Tarantino01

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