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Collettivo NoiMarziani
presentano
CARMINE MANGONE
Coniugare poesia e teppismo
Punk Tank (Napoli, Piazza Dante n. 40)
29 ottobre 2022 :: h 20

 

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L’evento

Al mondo, c’è chi scrive e legge poesie e c’è chi se ne frega altamente della cosiddetta poesia e non legge alcunché. Chi ha ragione?
Considerato che il mondo non sembra particolarmente poetico, e tenuta a mente l’agonia della bellezza nel complessivo peggioramento dei rapporti tra i viventi, si può benissimo affermare che la ragione non appartenga a nessuno: né a chi mantiene la poesia dentro i libri, dentro la letteratura, ossia nel ristretto àmbito culturale, ritenendola magari una cosa per iniziati, per spiriti eletti, e che quindi non va confusa con una realtà brutta e alienante, né tanto meno a chi s’accontenta di galleggiare sopra le brutture del mondo senza mai porsi domande sulla bellezza possibile della vita (e se non se le pone, significa che non sa neanche cosa sia questa bellezza).
Ora, che cos’è la poesia di cui parliamo se non il costruire relazioni tra i viventi a partire da una qualche forma di bellezza condivisa? E che cos’è questa bellezza se non la possibile compiutezza dei momenti e delle esperienze che i viventi possono costruire insieme gioiosamente per dare un senso (anche momentaneo) alle loro vite?
A partire da ciò, la poesia deve diventare un tentativo di scassinamento dello schifo che avvertiamo intorno a noi. Deve farsi spudorata, cattiva. Deve evadere dai noiosi circoli letterari e andare a investire direttamente le relazioni tra i viventi, in modo da rendere toccanti le parole, le idee, le intenzioni, i desideri. In poche parole, deve permetterci di spezzare il senso di isolamento cui ci induce la società e restituire colpo su colpo a chi ci vuole separati, impauriti, facendolo però con gioia, col sorriso sulle labbra, senza sensi di colpa, senza autoritarismi, senza la pretesa di costruire nuove ideologie o nuove Chiese.
L’incontro con Carmine Mangone (che ha appena pubblicato Nostra Poesia dei Lupi per la Nautilus di Torino) serve a far passare non semplicemente parole, ma anche e soprattutto agitazione, veemenza, voglia di andare a vedere le carte in mano al destino. Una presunzione a dir poco spropositata, vista l’epoca e le paure dell’epoca. Tuttavia – guardiamoci intorno, contiamoci, prendiamo coraggio – non è forse giunto il tempo per far sì che la poesia diventi randagia e torni in strada a costruire bellezza facendo tremare i padroni stessi delle nostre paure?

L’autore

Carmine Mangone è nato a Salerno nel 1967. Agitatore poetico e punk anarchico, oggi vive solitario (ma non isolato) tra le colline del Cilento. Tra le sue ultime pubblicazioni: Nostra Poesia dei Lupi (2022), Vieni: tumulto, carezza (2019), L’insurrezione che è qui (2017) e Il corpo esplicito (2017). Ha tradotto dal francese: Rimbaud, Péret, Mansour, Char, Vaneigem, Artaud e molti altri.

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