crop ps1 O, OH, mixed emotions

 

È sempre un’imminenza, l’amarti.
Stringere da presso le nuvole. Piovere col pensiero. Intingere le parole dentro le bocche e guadagnare l’uscita. Ecco.


il fiore sperimentale delle tue labbra
il brusio della pelle nuda
le due stelle brune che mi fissano
la febbre della terra
gli imperativi che sorgono dall’acqua del tuo sesso
l’erba muta che cresce nel rumore
il comburente poetico della verità
l’impasto di vetro e sangue che forma i punti critici del tuo corpo
il broncio che mi tieni quando la mia assenza ti rivela
la vanagloria la collera gl’intarsî di carne del dubbio



Ecco. È tutto questo a nutrire i movimenti ingenui del mio assedio. Per gli aghi calamitati che spunteremo. Per le scorie di luce nelle notti senza luna.
Avremo la bella futilità che riscalda i sani. La mancanza di parsimonia. I colpi dell’amore che non uccidono.
Avremo corpi che non sono due, ma quattro, otto, neri, moderni, agitati. Avremo sogni di pietra cocente e pallottole per ogni nemico dello stupore.
Faremo l’amore quando piove, pioveremo sull’amore, ci asciugheremo al culmine dei fuochi e niente ci farà ombra, eccetto il fragore che ci condurrà molto più lontano nel vento.



[Mattina dell’11 ottobre 2011. Testo confluito in: Non me ne frega un cazzo della letteratura (Maldoror Press, 2012). Foto di StephenCarroll. ]