il faut se faire une idée offensive
de l’amour
avec des sourires de pluie battante
sur les têtes à couper
[ car chaque amour est un critère de vérité
chaque étreinte est une porte
qui s’ouvre sur la communauté ingouvernable
et il faut parfois être
vraiment intolérant
non pour défendre sa vérité
mais pour s’assurer que l’autre s’en invente une ]
*
bisogna farsi dell’amore
un’idea offensiva
con sorrisi di pioggia battente
sulle teste da tagliare
[ perché ogni amore è un criterio di verità
ogni abbraccio è una
porta che si spalanca sulla comunità ingovernabile
e a volte
bisogna essere davvero intolleranti
non per difendere la propria verità
ma per far sì che gli altri se ne inventino una ]
“La comunità ingovernabile”, in: Carmine Mangone, Mai troppo tardi per le fragole [Il n’est jamais trop tard pour les fraises], edizioni L’Orecchio di Van Gogh, 2009. Traduction en français par C.M. Nella foto: coppia di miliziani (anarchici?) in Spagna nell’inverno 1936-’37 (?).
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leggo l’esclusività dell’amore, la violenza con la quale estromette i non iniziati…
finalmente parole sull'”amour fou”
finché dura, è verità assoluta, oggettivo significato di quei giorni di delirio cosciente
Io non parlerei di “esclusività”, bensì di unicità, di messa in comune di due o più presenze singolari. E poi io starei attento all’uso dell’aggettivo “assoluta”. Se di verità vogliamo parlare, in un modo comunque sempre temerario e da “verificare”, dobbiamo calarla ogni volta dentro il luogo comune di una relazione tra esseri viventi che nasce soltanto con la comunione di bisogni, idee e desideri. In altre parole, la verità che qui intendo è una sorta di comunistizzazione delle più forti istanze dell’uomo. L’amore risulta quindi solo un detonatore, un transito, non un traguardo; per cui le pretese eventuali di assoluto vengono necessariamente a infrangersi nel movimento stesso dell’amore e nella sua tendenza ad unificare i diversi frammenti della nostra vita. Discorso complesso, qui ridotto davvero in pillole.
non lo intendevo come traguardo, ma come denominatore comune ad ogni atto, pensiero, scelta, percorso, finché dura
una sorta di lente colorata, che c’è, permea, ma non stravolge
assoluto, come stato dal quale non possiamo prescindere (finché…)
[già…le parole sono azioni, disse qualcuno, attenzione ad usarle]
e’ perfetta perchè non si esaurisce in se stessa.
SA rimanere “incompiuta”
Lei sa.
La poesia.
Si! Credo.
E’ perfetta.
E’ inutile parlare per ostinazione della parola.
Non so se è perfetta. Non credo che possano esistere testi perfetti. La parole est toujours abîmée dans la chair du monde. Nessun libro, nessun testo è chiuso. L’ultima pagina è tale solo quando il libro muore.
…..
se la “commento” la rovino.
Tu credi?
Ho comunque in serbo un altro testo tradotto in francese, un po’ più vecchio, del 2007. Era parte di un libro che è esaurito da tempo.
Caso?
Ieri sera ho preso in mano proprio questo tuo libro. Ti ho pensato, vorrei farvi conoscere la lupetta, Kyra. Quando verrete da me la conoscerete! un abbraccio
Il caso non esiste, cara S.
Ho visto le foto della pupattola, ma non pensavo fosse una tua pelosa. Bella.
Vorrei muovermi nei prossimi mesi. Fare qualche tappa sul versante adriatico. Quando accadrà, sarai tra i primi a saperlo, promesso.
Niente caso, sono d’accordo. Vi aspetto!