Quel che rimane da vivere senza differire l’azzurro.
L’enigma, il tocco acerrimo, la fase senza regole dell’incanto.

insidia leggera
trapunta d’ali

Diceva a se stessa: la caduta crea la bellezza dell’inciampo, tu cadrai in me e il pensiero stesso sarà prossimità. Oppure: quando verrai a me, ancor prima di tenermi, farò della tua mano un aratro e del mio amore un istmo tra due mondi.

Sciagura degli elementi, il sorriso della ferita.
Dove la poesia non è che un disastro rimandato.
Siamo alla vita incurabile.

[Sera del 3 novembre 2011.]