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La mia versione di una celeberrima poesia di Arthur Rimbaud: Voyelles, un sonetto in alessandrini scritto presumibilmente nel 1870 o 1871 e apparso per la prima volta sulla rivista “Lutèce” il 5 ottobre 1883.
Ho preso come riferimento il manoscritto originale lasciando anche una cancellatura autografa.
N.B.: bombinent è una licenza del poeta, neologismo onomatopeico che rimanda chiaramente al ronzio degli insetti (ricordo che c’è un imenottero che si chiama bombo).




A nero, E bianco, I rosso, U verde, O blu: vocali,
Dirò un giorno le vostre nascite latenti:
A, nero corsetto velato da mosche lucenti
Che bombinano attorno a crudeli fetori,

Golfi d’ombre; E, fremiti candori di tende e vapori,
lance di fieri ghiacciai, re bianchi, umbelle frementi;
I, porpore, sangue sputato, riso di belle labbra
Nella collera o in ebbrezze penitenti;

U, cicli, vibrazioni divine di mari viridi,
Pace di pascoli seminati di bestie, pace di rughe
Che imprime l’alchimia su ampie e studiose fronti;

O, Tromba suprema colma di strani stridori,
Silenzi attraversati da Angeli e Mondi:
– Oh l’Omega, raggio violetto dei Suoi Occhi!



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