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kush3-2012Un buco nero. Un’ipotesi da cui non si torna. L’amour fou nei confronti della materia mortale e sempre rinascente che ci porta, ma senza che la morte (o la rinascita, il rimetter foglie) possa qualcosa per frenare il fiume di stelle che muore continuamente tra le parole degli amanti.
Un buco nero che respira, attrae. Un mondo pieno di tanti piccoli cocci. La consapevolezza che non esista nulla per cui valga la pena vivere, eccetto il calore della tua intelligenza e della mia, unite poeticamente nella materia, a spolpare ogni pensiero, a denudare l’albero della conoscenza come fa l’inverno, a creare sciami d’intensità.

– Un culo non è mai semplicemente un culo. Ai miei occhi, sarà sempre anche l’orografia di un mondo perentorio.


18-19 dicembre 2012. Foto di kush3. Frammento confluito nel libro Quest’amante che si chiama verità (Gwynplaine edizioni, 2014).