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Avevo nascosto la testa sotto le parole.
Andavo fra le stoppie di luglio con la certezza di trovare.
Tramavo un ordine feroce e puro come la
picchiata del nibbio.
Nella festa più semplice, avrò te.
Nella festa che rompe gli argini per salutare la tua
acqua, coltiverò la fantasia.
Chi potrà corrompere l’affetto nuovo?
Giorno dopo giorno, resto in attesa del bacio che fu.
Nove minuti, una stazione, la caduta.
Non avevo mai considerato il futuro.
Benedire il molto male e
finire la morte.
Vorrò farlo. (Saprò farlo).
Leccarti fino alla fine del mondo,
strusciarmi dolcemente contro il tuo culo,
valutare la gioia di uccidere ogni valore dell’amore per
non perdersi più.
16 luglio 2015
[ foto di Annett Turki ]
L’ha ribloggato su sergiofalcone.