ad Angela F.
Lambita dalle prudenze invernali, la mia parola non teme le ceneri e scalda il segreto che verrà.
Cosa si traccia lungo il disordine delle speranze se non il filo d’acqua delle nostre rinascite?
Ridere ti sguarnisce, ti salva dalla convenzione del lieto fine.
Non farà mai freddo alle porte della tua bocca. Il tuono gentile dagli occhi verdi si unisce al corpo in cui credo. Tumulti, poesia per soli lupi, aria. Una porta spalancata sarà la nostra dimora, il nostro corruccio di foglie.
Ho avuto l’ardire di condurti a te stessa. Ho marciato lungo i declivi della tua paura. Sono stato sul punto di pugnalare la notte col mio orgoglio. Eppure, non vi è alcuna fuga da riferire. La Storia dei vinti riappare fra le tue cosce e si fa torrente, boccaporto, soprassalto di piccole densità in forma di baci. Insieme a te, do fuoco alle polveri accumulate tra le pieghe delle lenzuola e il pensiero più mite viene terrorizzato dall’alba che ti avvampa. Certezza di rivolta tra i convolvoli della tua fica, verità di rugiade contro le talpe del silenzio.
La tua risata è il sesso di ogni ironia del mondo.
Laureana Cilento, 4 gennaio 2016. Illustrazioni (dall’alto in basso): collage di Eugenia Loli e di Sarah Eisenlohr.
L’ha ribloggato su sergiofalcone.