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per Angela F., principessa delle coccinelle

Cos’è l’amore, se non la caduta dell’eternità in due corpi intelligenti?

Non eravamo destinati ad amarci, eppure siamo qui, ci amiamo, ci balocchiamo ogni giorno col possibile.
Le parole girano a vuoto, la primavera stenta; i corpi invece no.
In un modo tutto nostro, siamo andati in culo anche alla poesia.

Adorata, tu, come il foglio che lascio in bianco per non tradire il libro.

La tua pelle sta al foglio bianco come l’amore sta al libro che blandisce anche l’incendio.

Mentre i tuoi sguardi danno il verderame alle parole, la bella stagione trasalisce.

C’è ancora troppa letteratura, ancora troppa enfasi tra le mie parole. Devo quindi metterle a nudo così come spoglio te?
Ma una volta spogliate? Che cosa diventano le parole? Dove s’infilerà il sesso del mio discorso? E quale lingua potrò mai assumere tra le tue cosce?

Le parole si spogliano solo quando le si traduce in un altro corpo.

L’inverno della natura è finito e quello degli uomini non ci tocca. A mente nuda, siamo già nella premura dell’ape che corteggia il trifoglio.

Marzo 2016. Foto presa dal web.