Malgrado il patronimico di chiara origine irlandese, Alexandre O’Neill è stato uno dei maggiori poeti portoghesi del Novecento. Nato a Lisbona il 19 dicembre 1924, nel 1947 darà vita con Mário Cesariny al movimento surrealista lusitano, col quale però romperà già nel ’51. Traduce in portoghese Brecht e Jarry. Giornalista, lavora anche in ambito pubblicitario. È morto il 21 agosto 1986. La poesia Um adeus português è tratta dalla raccolta No Reino da Dinamarca (1958). La foto è di Fernando Lemos (Alexandre O’Neill / Melhor Cachimbo que Chapéu, 1949).
Nei tuoi occhi altamente pericolosi
prospera ancora il più rigoroso amore
una luce di spalle pure e l’ombra
di un’angoscia già purificata
No tu non potevi restare attaccata a me
alla ruota su cui imputridisco
imputridiamo
a questa zampa insanguinata che vacilla
quasi medita
e avanza mugghiando nel tunnel
di un vecchio dolore
Non potevi restare su questa sedia
dove passo il giorno burocratico
il giorno-per-giorno della miseria
che sale agli occhi arriva alle mani
ai sorrisi
all’amore mal sillabato
alla stupidità alla disperazione senza bocca
alla paura sull’attenti
all’allegria sonnambula alla virgola maniaca
del modo funzionario di vivere
Non potevi restare in questo letto con me
in transito mortale fino al giorno sordido
da cani
da sbirri
fino al giorno che non nasce dalla promessa
purissima dell’alba
ma dalla miseria di una notte generata
da un giorno sempre uguale
Non potevi restare attaccata a me
al piccolo dolore che ciascuno di noi
si porta dolcemente per mano
a questo piccolo dolore alla portoghese
così mite quasi vegetale
No tu non meriti questa città non meriti
questa ruota di nausea su cui giriamo
fino all’idiozia
questa piccola morte
e il suo minuzioso e porco rituale
questa nostra assurda ragione d’essere
No tu sei della città avventuriera
della città dove l’amore trova le sue strade
e il cimitero ardente
della sua morte
tu sei della città dove vivi al filo
del puro caso
dove muori o vivi non di asfissia
ma per mano di un’avventura di commercio puro
senza la moneta falsa del bene e del male
In questa curva così tenera e lancinante
che sarà che già è la tua scomparsa
ti dico addio
e come un adolescente
inciampo di tenerezza
per te.
[Traduzione di Carmine Mangone].