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Aykut Aydogdu

 

a MCLP

 

*

Un giorno sono entrato nel
bagno delle donne
e mi è cascata addosso tutta la
poesia degli uomini.

Volevo vivere a lato delle contraddizioni
e cercarmi un incendio confortevole.

Ho fallito? Non so. Non credo.
Il sole continua a scaldarmi,
le cinciarelle tornano a fare il nido sotto il cielo
del mio cuore
e tu mi arrivi di colpo come la carne del destino.

 

*

Un jour, je suis entré dans
les douches des femmes
et m’est tombée sur le dos
la cascade de toute
la poésie des hommes.

Je voulais vivre à côté des contradictions
et me trouver un incendie confortable.

Ai-je échoué ? Je l’ignore. Je ne le crois pas.
Le soleil persiste à me réchauffer,
les mésanges bleues reviennent faire leurs nids
sous le ciel de mon coeur
et toi, tu m’arrives soudain comme la chair du destin.

[Traduz. in francese di Sedira Boudjemaa, pubblicata originariamente su Facebook.]

 

 

*

Io amo la poesia.
Anche tu ami la poesia.
Quindi ci dev’essere per forza qualcosa di
poetico nel volerti scopare,
nel volerti assediare.
Da cui un logico corollario:
la poesia non è sufficiente,
se non posso scoparti.

 

 

*

Il cielo, oggi, è pieno di rapaci
e somiglia all’ottusità del mio cuore.
Tocco ogni pietra,
mi offro a ogni scintilla
e l’assoluto mondo si volge a me
nell’incendio del desiderio che ti
sottrae alla morte.

 

*

Ciò che so non mi ama
e ciò che odio non mi tiene.
Nel limite dell’impossibile,
abisso e superficie sono amici per la pelle
e ci tengono per mano
mentre uccidiamo la necessità.
Sulla soglia:
si parla,
si ride dell’orizzonte,
si scopa la morte più e più volte.

 

*

Sei bella come la morte della dialettica in
seno all’insurrezione prossima ventura.

 

 

Frammenti scritti nel mese di ottobre 2018. Immagini (dall’alto in basso) di: Aykut Aydogdu, Ken Josephson, Sarah Anne Johnson e Anna Malina.