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Finalmente libero da ogni giudizio, non mi attendo più nulla dal destino degli altri. Proprio per questo, copulo con ogni nuovo giorno e mi prendo tutto il bello possibile.
Non si tratta più di vincere o perdere, ma di prendere per mano la vita e la morte andando su e giù per quei crinali del dubbio che ci tengono col sole in faccia.

Conduco da qualche tempo una lotta piuttosto blanda contro una parte di me che procede per inerzia.
Cerco un motivo – un pattern – che possa distogliermi dalla sempre più invadente atarassia e m’invento delle improvvise radure dentro il mio stesso pensiero per tornare a credere che il dire sia solo un parente povero dell’ardire.
Il problema, però, è che mi sento sempre in difetto di una convinzione. Il mio pensiero sta finendo la legna e le mie parole rischiano seriamente di restare intirizzite.

Stamattina ho trovato una piccola talpa morta davanti casa, stanata quasi sicuramente dal cane o da uno dei miei gatti.
Per un motivo che non so spiegare, mi son sentito inadeguato rispetto alla sua morte e ho deciso di seppellirla sotto un ulivo.
In futuro, dovrò scavare più a fondo dentro il mio orgoglio e porre una maggiore distanza fra me e la superficie delle cose. Prevedere un occultamento dell’essenziale. Respirare. Pensare in incognito senza barare.

Laureana Cilento, 15-16 maggio 2019. Foto mia.