Tag

, , , , , , ,

 

Io sono qui, nel mio dolce divieto della banalità, insieme all’oblio che ci abbandona tutti sulla nuda terra, e mi tengo sempre in uno spazio aperto che è fatto di non sapere, tappeti di trifoglio e movimenti eterni.

La coniugazione ingiudicabile di due corpi, di due elementi del mondo, a partire dalla loro mancanza d’infinito. La ripetizione di una carne antica, più antica di ogni parola, e che l’uomo si è solo abituato a dire tentandone l’inesprimibile o regolandone l’esorbitanza. (Riflessioni che prendono spunto dal fatto che una delle mie gatte è in calore e che i tre felini maschi di casa paiono impazziti, pronti a tutto pur di accoppiarsi con la piccola). Al di qua dell’amore potrebbe esserci solo una soglia, una concessione dal carattere neutro, vale a dire un’origine, un varco che lasci passare la vita, ma senz’alcun giudizio, senz’alcuna valutazione sentimentale.

Il tumulto è la lenta emergenza di una linfa.
Seduto su una pietra, onoro il sole declinante e dismetto qualunque poesia.
Nessuna parola potrà mai gareggiare con questa luce dorata che trapassa anche la corteccia degli ulivi.

Poesia è il nero della notte reso incerto dal lampeggiare delle lucciole.

Quando apro il giorno e scopro un improvviso abisso – i tuoi occhi verdi, la picchiata di un rapace, la stanchezza della poesia – mi metto comodo sul limitare di un desiderio e uccido la mia stessa morte.
Non serve a niente, però questo niente mi disseta, mi lascia contento, come un rampicante che abbia abbracciato – suo malgrado – la corteccia definitiva.

Nell’ala del casolare in rovina, è tornato a nidificare il barbagianni. Ne ho visto uno in pieno giorno ieri l’altro. Doveva essere un maschio, o almeno credo, visto che i maschi son più piccoli e chiari delle femmine, le quali possono raggiungere un’apertura alare di quasi un metro! Nelle sere estive, a questo punto, faranno il paio con le civette che bazzicano i dintorni ormai da anni. Il “condominio” inizia a farsi numeroso.

 

Laureana Cilento, 21-22 maggio 2019. Fotografie: Noell S. Oszvald.