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arte erotica, Cyril Namiech, la conquista della tenerezza, poesia erotica, pompini e vecchi merletti
Ho tracciato una linea dentro la mia mente:
una riva, una fica, una soglia –
non un confine.
Ho disegnato un nuovo pensiero,
un intento novello,
fatto di carne e decisione.
In me,
sei sempre stata la morte allegra della speranza,
che prende in bocca il mio cazzo
e fa naufragio d’ogni antico dubbio.
Succhiami, leccami fino allo scioglimento del
ghiacciaio chiamato permanenza.
Fiore bianco dell’entusiasmo,
bulbo rosanero di femina,
dammi la bocca e perdona le parole,
dammi il culo e
insegnami a chiavarti non solo col cazzo,
ma anche con tutta la carne della tenerezza.
(La tenerezza che Madre non mi ha dato.
La tenerezza che Padre mi tolse.
La tenerezza che non si deve mai accattare.
In sorrisi, carezze e cognoscimento de la terra,
mi affido alle mancanze tue per lenire le mie e
ardisco d’intemperanza senza fine.)
Testo scritto il 2-3 novembre 2019. Opere di Cyril Namiech.