ad Angela Falchi
Chiedo scusa al gatto morto lungo la strada e alla quercia che mi scalda, al volto rabbioso della mia adolescenza e al vecchio che non sarò, alla cinghialessa protettiva verso i suoi piccoli e al vento che lascio fuori.
Chiedo scusa alle donne che ho amato, alle scintille smarrite per una parola di troppo e al bisogno di urlare che sento tutti i giorni, almeno una volta al giorno.
Chiedo scusa alle parole stremate e all’amore interdetto, vorace, per niente intimorito dalle contraddizioni.
Chiedo scusa all’anarchia e alla facilità con cui l’ho baciata. Chiedo scusa al mio odio verso il tempo e al tempo in cui non ho odiato abbastanza.
Chiedo scusa alla morte, alle battaglie perse, al rumore incessante delle nostre più care domande.
Laureana Cilento, 3 ottobre 2022. Fotografia: Pimentella Fonseca.
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autentico gioiello, commistione di poesia e no, ti rubo queste righe per il Domenicale del 13 novembre
Ruba pure, caro Flavio. Certi “furti” sono e restano lusinghieri. P.S.: stamattina ti ho spedito una copia di NPdL.
grazie mille