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L’attrice, cantante e poetessa greca Katerina Gogou [Κατερίνα Γώγου] nacque ad Atene il 1° giugno 1940 e vi morì suicida, il 3 ottobre 1993, all’età di 53 anni. Ha recitato in oltre trenta film. Tra i suoi ruoli, voglio ricordare l’interpretazione che lei stessa dà di alcuni suoi testi in Parangelìa, un film del 1980 sulla vita di Nikos Koemtzis (l’uomo che uccise tre persone e ne ferì altre otto – alcuni di questi erano poliziotti in borghese – in un locale “bouzouki” ateniese, scontando poi 23 anni di carcere e diventando una sorta di icona dell’underground ellenico). La poesia della Gogou è nota per i contenuti anarchici e la forma assai scarna e diretta, che avvicina molti dei suoi scritti all’immediatezza del punk. Qui si propone un testo postumo. La traduzione, molto faticosa, è opera mia. Spero però che vengano altri, molto più degni di me nella tenzone col greco contemporaneo, a dare il giusto risalto all’opera di Katerina.

Non fermarmi. Sto sognando.
Abbiamo vissuto proni secoli d’ingiustizia.
Secoli di solitudine.
Ora no. Non fermarmi.
Ora e qui, sempre e ovunque.
Sto sognando la libertà.
Facciamo sì che la bella unicità
Di tutti
Ripristini
L’armonia dell’universo.
Giochiamo. Conoscenza è gioia.
Non certo un obbligo scolastico.
Io sogno perché amo.
Grandi sogni su nel cielo.
Gli operai delle fabbriche occupate
Produrranno cioccolato per il mondo.
Io sogno perché SO e perché POSSO.
Sono le banche a creare i “ladri”.
Le prigioni i “terroristi”.
La solitudine gli “emarginati”.
I prodotti il “bisogno”
I confini gli eserciti.
Tutto deriva dalla proprietà.
La violenza genera violenza.
Ora no. Non fermarmi.
È giunto il tempo per ristabilire
L’etica come prassi finale.
Fare della vita una poesia.
Fare della vita una prassi.
È un sogno possibile possibile possibile
IO TI AMO
E non fermarmi, non sto sognando. Io vivo.
Tendo le mie mani
Verso l’amore la solidarietà
La libertà.
Tutte le volte che ricomincia daccapo.
Io difendo ANARCHIA.