Nel 2010 ho scritto una prefazione che non voleva essere semplicemente un’introduzione, bensì un insieme di affermazioni perentorie e per me decisive (incollo qui in embed l’ebook di Donatella in cui compare lo scritto in questione).
D’altronde, avendo a che fare con l’amore, non potevo certo esimermi dall’essere gioioso e fanatico, mi pare.
Quella stessa prefazione, debitamente “sferruzzata” e aggiustata, è poi divenuta, non a caso, l’incipit del mio La qualità dell’ingovernabile. Per ciò che mi concerne, l’amore carnale, affrancatosi dalle pastoie romantiche, rimane uno dei più grandi vettori per l’affermazione della propria e dell’altrui unicità: un ponte lanciato verso la determinazione reale della comunità.