La carne nostra, ancora più carnosa, intima, intimata ai corpi.
Aperti alla generalità dell’amore, al non chiedersi più per cosa ci si perda mettendosi a nudo.
Quando parlo in silenzio ai tuoi seni. Quando vedo ridere le tue gambe nude. Quand’emerge il battito di un intero mondo sotto le mie carezze.
– Devo dirti grazie, per ogni tuo corpo che non ho ancora amato.
[ 5 dicembre 2012. Disegno erotico del surrealista André Masson. Frammento confluito in Quest’amante che si chiama verità. ]
Grazie, per ogni tuo corpo che non ho ancora amato
05 mercoledì Dic 2012
Posted a Donatella, aforismi, amore & furore, Carmine Mangone
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L’ha ribloggato su CIANURO EMOTIVO INCHIOSTRO D'ANIMA SINISTRA.
Intensa e carnale… bellissima.
Grazie Manuela.
E pensare che si tratta di un “semplice” scritto di circostanza: una dedica, per l’appunto, come indica non casualmente uno dei tag del post.
Frammento che è nondimeno parte integrante di quei brevi autogodimenti in forma di parole che mi vado concedendo di tanto in tanto e che hanno sempre a che fare con un amore determinato, profondo, ostinato.
Spesso sono gli scritti più semplici ad essere i più intensi.
A volte ispirati da altri o da quello che osserviamo. PIccole dediche come dici, frammenti di emozioni, o di circostanza.
Ho letto per la prima volta alcune delle tue poesie qualche giorno fa, è stata una persona che mi è cara a farmeli conoscere con alcuni brani che provengono da: “Non me ne frega un cazzo della letteratura”.
Li trovo stupendi ed alcuni hanno toccato la mia sensibilità. Sono veri e privi di quei falsi pudori che ostacolano a volte le parole trattenendole. Le tue vanno dirette al cuore, ai sensi e alla mente.
Grazie a te, per le emozioni che crei.
Sei partita praticamente dall’atto conclusivo della mia parabola “poetica”. Ho smesso infatti di scrivere versi dal novembre 2011. Se vuoi leggere ciò che mi preme oggi, devi semmai seguire sul mio blog la categoria Quest’amante che si chiama verità. Frammenti che confluiranno, debitamente acconciati, nel mio prossimo libro, dal titolo omonimo e che dovrebbe uscire (se tutto va bene) nella primavera del 2014. I temi e l’intensità restano gli stessi di sempre, beninteso, ma lo stile cambia, si diversifica, facendo da contenitore all’affermazione di una nuova lucidità.
In altre parole, non ho più un genere di riferimento o una struttura prefissata su cui giurare, prendendo ormai come riferimento tutto quel che mi serve e mi piace per dire gioiosamente la necessità di un amore “combattente” e libertario.
Benvenuta.
Se sono partita dall’atto conclusivo della tua parabola “poetica” allora ho voglia di scoprire il resto; e naturalmente seguirò sul blog anche la categoria che mi hai indicato.
Evolviamo tutti. Quello che eravamo ieri, oggi non lo siamo più; e con noi evolvono le nostre necessità e il modo di esprimere emozioni e sentimenti.
Ti leggerò con molto interesse.
Grazie.
Grande.
Tu credi?
Io non so.
La strada da fare è ancora tanta, sopra e sotto i corpi.
Aderire giocosamente alla tua visione eppure pensarci sempre al di fuori. Degli occhi. Delle parole.
Liberarti.