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Colonna Durruti, comunizzazione, felicità, gioia, Invito al sabotaggio ad uso dei ricchi di spirito, Mark Dancey, Sabotaggio mon amour, sorrisi, toccare
Gioia. Emozione umana, legata ad un senso vivido di compiutezza, soddisfazione, benessere. Non presenta l’indeterminatezza della felicità e ha sempre a che fare con una concretezza memorabile, carnale e replicabile delle dinamiche affettive che l’uomo costruisce nel mondo. Rispetto alle congetture sulla felicità, la gioia ha sempre un corpo, una corrispondenza immediata alla presenza d’un corpo; non si subordina all’idea di un determinismo sentimentale, né tanto meno si realizza a scapito della singolarità vivente che la prova. La gioia è la compiutezza di momenti, l’irruzione del sorriso che strappa territori alle separazioni e alla paura. In questo, si pone agli antipodi di tutte le idee sul sacrificio derivanti sia da religione e politica, sia dal sadomasochismo borghese introiettato con le subordinazioni gerarchiche. Solo nella gioia si costruisce o si disvela l’essenziale che ci rende toccanti. Solo la gioia crea le aperture che trascendono le necessità materiali fornendo le basi per una concreta e condivisa comunizzazione tra i viventi. La sovversione sarà gioiosa e senza padroni o non sarà. Una nuova Colonna Durruti – fatta di sorrisi, corpi sudati, autonomia. Nessuno avrà il potere di racchiuderne il nome. Tutti potranno aderirvi senza prestar giuramento alla sua bandiera.
* Illustrazione: Mark Dancey, Valentina Tereshkova, the First Nude in Space (2003). Ho inserito la presente glossa sulla gioia nel mio scritto Invito al sabotaggio ad uso dei ricchi di spirito (cfr. Sabotaggio mon amour, Gwynplaine edizioni, 2013).