Perché perdere tempo a contraddire chi viene già contraddetto ampiamente dalla propria vita?
Le idee muovono il mondo meno dell’affetto. Il pensiero simbolico è una casa piena di spifferi dove ci piove dentro. E fa buio presto tra i concetti che non vestono il giorno.
Mentre i tuoi sguardi danno il verderame alle parole, la bella stagione trasalisce. Inutile fasciarsi la testa prima di rompere la poesia.
Il crepuscolo, stasera, mi appare tenero come una ragazza che si toccasse tra le cosce per la prima volta.
Le piccole cose. Le grandi cose. Le cose piccole e grandi che accantoniamo per guardarci negli occhi. La semplicità con cui diciamo addio ai pensieri superflui. Il brivido delle foglie colte di sorpresa dal sole. Il tumulto periferico che irrora di sangue il destino.
Una sera piena di alcool e tenerezze. Un disco hardcore punk che riempie di gioia furiosa le stanze. Tu, mezza nuda, bicchiere di vino in mano, che t’infervori parlando di Infinite Jest con quella tua adorabile inflessione sarda.
Scritture brevi tratte da: Vieni: tumulto, carezza, stella*nera, 2019. Illustrazioni: Dasha Pliska.